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Mantova - Castiglione 1 - 0

IL VIDEO DELLA PARTITA

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RASSEGNA STAMPA

Stadio “Danilo Martelli” di Mantova, domenica 28 aprile 2013, ore 15
Lega Pro – Seconda Divisione, Girone A
XV giornata del girone di ritorno
MANTOVA FC – FC CASTIGLIONE 1 – 0

MANTOVA:
Bavena, Girelli (dal 58’ Guardo), Bersi, Spinale, Bini, Farina, Colonetti (dal 63’ Galassi), Mattielig, Del Sante, Franchi (dal 76’ Pietribiasi), Pensalfini.
Altri a disposizione: Portesi, Carfora, De Respinis, Corso.
Allenatore sig. Giuseppe Brucato

FC CASTIGLIONE:
Bason, Marongiu (dal 60’ Fabbro), Pini, Ruffini, Solini, Notari, Talato (dal 79’ Radrezza), Sandrini, Ferrari, Faroni, Maccabiti (dal 60’ Prevacini).
Altri a disposizione: Iali, Borghetti, Brescianelli, Varone.
Allenatore sig. Lorenzo Ciulli

Arbitro il sig. Alessandro Greco di Lecce, coadiuvato dal sig. Lotierzo di Napoli e dal sig. Garavaglia di Novara
Marcatore: 43’ Del Sante
Ammoniti: Bini; Prevacini
Angoli: 2 a 10 per l’FC Castiglione
Recuperi: 1’ (I) e 5’ (II)
Spettatori: 1.625, di cui 947 abbonati. Incasso 12.405€ rateo abbonamenti compreso.
NOTE: giornata di sole, campo in condizioni eccellenti.

Il commento di Ernesto Valerio:
BRENNO
Brenno era un condottiero gallo, citato (tra gli altri) dallo storico Tito Livio. Fu autore di uno degli aforismi più gettonati di sempre, nelle diatribe (verbali) di guerra e non: “guai ai vinti”, tuonò Brenno ai Romani che protestavano per la bilancia truccata durante il pagamento del tributo di guerra che il condottiero gallo pretese dopo aver occupato Roma. Vero o meno che sia l’episodio, la storia (sportiva e non) ci insegna che non esiste giustizia, il più delle volte, nelle sconfitte. E non esiste recriminazione di equilibrio per chi perde: le condizioni di resa sono sempre dettate dal vincitore, che è colui che scriverà poi la storia.
Finisce uno a zero il derby col Mantova, giocato in un Martelli col clima estivo ed un buon colpo d’occhio. Il Castiglione domina per trenta minuti, facendo vedere probabilmente il più bel gioco del girone di ritorno: traversa di Talato, palo di Ferrari, Maccabiti, Faroni e ancora Ferrari che sciupano davanti all’ottimo Bavena. L’impero aloisiano si infrange contro il muro eretto dagli esperti mantovani, scesi in campo con generali e tenenti di lungo corso per fronteggiare le giovani reclute rossoblu. E alla prima sortita, il Castiglione è punito: la legge del calcio che riprende le lezioni della storia e della leggenda,  e si va sotto. La seconda battaglia (pardon: frazione di gioco!) vede prevalere sul campo stanchezza e sudore, e la rimonta per i ragazzi di mister Ciulli si allontana di minuto in minuto. Finisce così, la resa è sul campo ma non nello spirito: il “guai ai vinti” è diluito dai risultati delle altre, che impattano praticamente tutte e lasciano il Castiglione ancora in zona play off a 180 minuti dalla fine del campionato. Alla luce di questo, proprio nel retrogusto finale, resta un po’ di amaro: la sconfitta brucia, dà fastidio perché chi ha condotto la battaglia è uscito senza punti né gloria ed il tributo da pagare al Brenno-Mantova è stato quanto mai eccessivo. Ma resta (l’amaro) soprattutto perché sarebbe bastato poco, molto poco, oggi come in qualche domenica precedente, per poter essere ancora più su e raccontare, dopo un derby sentito e tachicardico (come giusto che sia), un’altra storia. Un’altra leggenda. Ci proveremo domenica, e quella successiva col Renate: la vittoria sta nella lotta, forza Castiglione.

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