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PERGOLETTESE - CASTIGLIONE 3 - 1

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PERGOLETTESE - CASTIGLIONE 3 - 1

PERGOLETTESE: Montaperto, Compaore (42’st Margi), Arpini, Bastone, Scietti, Patrini, Brunetti (19’st Zanoni), Tacchinardi, Lorenzi, Manzoni (5’st Mazzetti), Martinelli.
A disp. Flaccadori, Sangiovanni, Ardini, Rossi, Bigotto, Arci.
All. Venturato

CASTIGLIONE: Boccanera, Calandra, Ruffini (1’st Garattoni), De Angeli, Molnar (15’st Oliboni), Guagnetti, Mastrototaro, Lombardi, Cristofoli, Bignotti (15’st Maccabiti), Camilli.
A disp. Lassandro, Cazzamalli, Chiarini, Dallamano, Porto, Silajdzjia.
All. Delpiano

ARBITRO: Sig. Davide Mele sezione di Torino (Santarpia – Salvalaglio)

RETI: 25’ Manzoni, 1’st Lorenzi, 17’st Cristofoli, 35’st Lorenzi (rig.)

NOTE: giornata di sole, terreno in discrete condizioni. Spettatori 300 circa.
Espulso al 5st’ Montaperto per fallo da ultimo uomo. Espulso al 37’st Bastone per doppia ammonizione.
Ammoniti: Compaore, Scietti, Bastone, Mastrototaro, Guagnetti.
Angoli: 3-5. Al 5'st Cristofoli (Castiglione) ha fallito un calcio di rigore. Recupero: pt 1’, st 5’

 

il commento di Ernesto Valerio: 

MERCOLEDI' DELLE CENERI
Nella funzione liturgica cristiana, cospargere il capo con le ceneri assurge simbolicamente a ricordo della caducità della vita terrena e, allo stesso tempo, a spinta emotiva e concreta verso un maggiore impegno, nel caso specifico "penitenziale". Per carità, lungi dal pensare ad una Quaresima alle porte o a chicchessia negatività da farsi perdonare, ma ci prendiamo anche noi oggi la metafora ed il simbolo di un mercoledì di febbraio decisamente grigio. La seconda sconfitta in tre giorni ci riporta il fiato sul collo non solo del Seregno, arrivato a quota meno due punti, ma anche del Lecco che sì dista sei lunghezze, ma ha anche una gara di meno. Insomma, nonostante non servisse evidenziarlo così, il campionato è aperto, apertissimo. La serie D, lo abbiamo detto tante volte, è categoria che non vinci asfaltando il campionato: devi sempre mettere in conto quelle cinque, sei, sette sconfitte stagionali e "tenere botta" il più possibile.
La costanza non è elemento comunque alle squadre e alla categoria, e alla fine conta esserlo un pochino più degli altri.
Se oggi siamo ancora primi nonostante due sconfitte di fila, qualcosa vorrà pur dire: vorrà pur dire che costanti lo siamo stati prima, e possiamo esserlo ancora.
C'è un attimo da resettare il cervello, che oggi rischia di correre un po' troppo veloce verso lidi poco sereni; c'è da calmare lo spirito e farlo convivere col corpo, perchè le forze sono da dosare e da programmare per i mesi a venire; c'è da prendere un grosso respiro, metter dentro ossigeno e buoni pensieri. C'è da fare come sappiamo fare abbondantemente, questa è la cosa positiva degli errori: che se li riconosci, sai come sconfiggerli.
 
Come diceva Giobbe Covatta nel suo spot per l'Africa? "Basta poco, che ce vo'?". 
Forza Castiglione! 

 

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